Anche quest’anno il programma sarà molto articolato, sempre in bilico tra scienza e cura della voce e arte, stile e didattica del canto.
La voce sa essere sacra e profana, e a sua volta può essere sacralizzata e profanata, dando luogo ad una infinità di stili vocali e significati artistici, attraverso la perfezione tecnica o l’imperfezione intenzionale. Parlare di voce perfetta o imperfetta forse oggi non ha più senso, in fondo la normalità si esprime in tanti modi diversi. Esiste la voce armonica e disarmonica, la voce che consola e che ti tradisce, la voce che ammalia o ti aggredisce, la voce che ti protegge e che ferisce, la voce che convince o manipola, la voce che ti è grata o quella diffidente. Come le persone. E in questa edizione del convegno entreremo appunto nel sacro e profano della voce, nell’inferno e paradiso dell’espressione artistica, come nel viaggio dantesco alla scoperta dell’umano, con le nostre voci.
Franco Fussi