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VoceAllOpera: Don Giovanni, un seduttore… in cascina

VoceAllOpera Don Giovanni, un seduttore… in cascina - ph Gianpolo Parodi - recensione Opera Mundus
VoceAllOpera Don Giovanni, un seduttore… in cascina - ph Gianpolo Parodi - recensione Opera Mundus

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Quando l’Opera esce dai confini del teatro e si sposta in luoghi in cui la bellezza della natura si fonde con la voglia di sperimentare, scoprire, stare insieme, allora accadono meraviglie.

È ciò che è successo domenica 1 giugno a Rosate, nella campagna milanese: sotto le travi di Cascina Paù, fra rose e gelsomini,  è andato in scena un Don Giovanni di Mozart davvero speciale. 

Un palco, essenziale, con pochi oggetti di scena ben congegnati, e la meraviglia di una musica immortale, unita alla bravura degli interpreti, a riempirlo, senza bisogno di altri orpelli, se non le emozioni  del pubblico; uno dei pochi casi in cui, letteralmente, non c’è stato bisogno di nulla, solo l’energia fortissima che si avvertiva, per far prendere vita, anima e colore alla vicenda narrata. 

La bacchetta di Stefano Nigro ha saputo trarre da una formazione cameristica tutto ciò che era funzionale alla perfetta resa della partitura, ora vivace e cinica come il protagonista, ora sognante e ricca di sentimento, ora cupa e tenebrosa; una concertazione attenta a ogni sfumatura, precisa, ed una lettura che restituiva ogni accento, ogni respiro, incredibilmente modellata a sostegno delle voci. 

E proprio per quanto riguarda le voci, non avrebbero potuto essere più calzanti e adatte ai rispettivi personaggi! 

William Hernández, nel ruolo del titolo, ha unito un bel timbro, ben modellato e lucente, con ottima proiezione ed un legato esemplare, ad un physique du rôle perfettamente adatto alla figura di Don Giovanni: spavaldo, cinico, sbarazzino, ma anche duro e spietato. Il suo servitore Leporello, che gli ha fatto splendidamente da spalla – e a volte da “controfigura”, in momenti davvero spassosi! – ovvero Vittorio Del Monte, ha unito una recitazione convincente ad una vocalità piena e rotonda, con ottimo controllo dei fiati ed eccellente articolazione. La “strana coppia”, ben disegnata anche nei costumi militareschi (di Sara Marcucci), è stata lungamente applaudita, sia a scena aperta che a fine rappresentazione! 

Altre coppie altrettanto riuscite quelle formate da Donna Anna (Alessandra Rizzini) e Don Ottavio (Bao Chengai) – Zerlina (Martina Tragni) e Masetto (Qiming Xie); alla scombinata improbabilità della prima fa da contraltare l’ironica tenerezza della seconda, in un gioco di rimandi, equivoci, erotismo e humour perfettamente bilanciati. Le voci si distinguono per un sapiente uso della timbrica e delle sfumature volte a rendere, di volta in volta, gli accenti richiesti per il proprio personaggio: Donna Anna sospesa tra il dolore e la più cupa disperazione ed un matrimonio forse non più così desiderabile; Don Ottavio incrollabile nel suo quieto sentimento, cieco di fronte all’evidenza, pronto a sostenere l’amata senza comprenderne appieno i moti dell’anima; Masetto, in preda agli stravolgimenti dell’amore, incapace di resistere alle sapienti manovre di seduzione della intemperante fidanzata; Zerlina, vivace, impertinente, peperina, un perfetto esempio di come “i diamanti siano i migliori amici delle ragazze”!

La Donna Elvira di Alessia Panza è stata un uragano di sentimenti appassionati: rabbia, dolcezza, ingenui sogni ad occhi aperti di una redenzione impossibile. L’interpretazione piena di verve si è unita ad un timbro luminoso, una linea vocale sempre chiara e ben cesellata, una proiezione sicura ed energica. Una performance davvero notevole, salutata più volte con entusiastico calore dal pubblico. 

Emil Abdullaiev ha reso con incredibile realismo la figura del Commendatore, da vivo e, soprattutto, da morto, mostrando una recitazione consapevole, efficace, curata nei minimi dettagli – perfino le mani rattrappite del cadavere! – unita ad una vocalità piena ed attentamente modellata. 

Menzione speciale alle due comparse Francesca Donati (che ha curato anche la scenografia) e Gian Luca Zanetta, che hanno ricoperto svariati ruoli di contorno tessendo una trama invisibile di raccordo e continuità fra le scene. 

Las but not least, la regia di Gianmaria Aliverta ci mostra Don Giovanni esattamente per quello che è: un cinico, irriverente seduttore, che prima ancora del corpo avvolge l’anima e la mente delle sue “vittime” in una tela cui è impossibile resistere, dato che va a colpire proprio il nervo scoperto, la parte vulnerabile, il punto debole di ciascuno. L’idea di ambientare l’opera in un presente quasi senza tempo mostra l’universalità della figura di Don Giovanni, che è diventato paradigma del narcisista-seduttore, pronto ad archiviare le fotografie delle proprie conquiste (prontamente catalogate per provenienza in apposite scatole dal fido Leporello, intuizione registica azzeccatissima!). La stessa scelta di utilizzare, per le “maschere” che compaiono nell’opera, accessori da bondage e orecchie da coniglio di Playboy è un chiaro riferimento alla visione registica secondo la quale la seduzione di Don Giovanni è prima di tutto un allacciare un legame indissolubile con l’oggetto della conquista, esercitare un controllo, suscitare una dipendenza.

Don Giovanni, come spiega Aliverta, dice ad ognuno esattamente ciò che vuole sentire, dà a tutti una dimensione, una ragion d’essere, un’identità nel momento in cui si relazionano – nel bene e nel male – con lui. Scomparso lui, ognuno, a suo modo, ne è orfano, e l’epitaffio che ciascun personaggio appone alla tomba che lo ha inghiottito è l’ultimo segno di ciò che ormai è perduto per sempre, ma che per sempre rimarrà come mito. 

I membri del cast sono stati scelti tra i vincitori del concorso Lirico Internazionale Giancarlo Aliverta, organizzato dall’associazione VoceAllOpera 2.0 di Gianmaria Aliverta, regista e direttore artistico, e tra artisti che hanno partecipato al Concorso successivamente riesaminati in audizione. Al termine della recita è avvenuta la premiazione dei vincitori dell’ultima edizione del Concorso. Alessia Panza è artista ospite residente, che con VoceAllOpera ha debuttato tre importanti ruoli in tre anni: Mimì in Bohème di Giacomo Puccini, Contessa ne Le Nozze di Figaro di Mozart, e Donna Elvira in questo Don Giovanni.

La produzione si è realizzata grazie al sodalizio fra VoceAllOpera, Stresa Festival e Fondo Morosini; Maria Candida Morosini, Cavaliere della Repubblica e Ambrogino d’oro, nonché presidente onorario di VoceAllOpera, fin dagli esordi ha sostenuto il progetto, rendendo possibile la realizzazione di dieci opere liriche in cui la qualità artistica, lo spirito di innovazione ed il supporto ai giovani talenti si sono intrecciati in un bellissimo sodalizio. 

Don Giovanni – 1 giugno 2025

libretto di Lorenzo Da Ponte

Musica di W. A. Mozart

CAST

Don Giovanni William Hernández

Leporello Vittorio Del Monte

Don Ottavio Bao Chengai

Donna Anna Alessandra Rizzini

Donna Elvira Alessia Panza

Il Commendatore Emil Abdullaiev

Masetto Qiming Xie

Zerlina Martina Tragni

comparse Francesca DonatiGian Luca Zanetta

Quartetto alla maniera italiana

Giacomo Coletti violino

Stefano Raccagni violino

Alessia Menin viola

Anna Camporini violoncello

Direttore Stefano Nigro

Maestro al fortepiano Giulio Amerigo Galibariggi

Regia Gianmaria Aliverta

Scenografia Francesca Donati

Costumi Sara Marcucci

Spettacolo offerto e voluto da Maria Candida Morosini

 

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Ilaria Castellazzi

VICE PRESIDENTE VICARIO DI OPERA MUNDUS APS ETS - Team Recensioni | Critiche, Interviste

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